lunedì 29 marzo 2010

RUBRICA MASTERMEETING MARZO

MOTIVARE RISPARMIANDO TEMPO E DENARO


LE AZIENDE PUNTANO SUGLI SHORT BREAK. VIAGGI BREVI, IN DESTINAZIONI
DA SOGNO, DOVE È IL CONTATTO CON LA NATURA, INSIEME
ALL’EVENTO STRAORDINARIO, A FARLA DA PADRONE E A FARE SQUADRA

Short Break.Le regole fondamentali.

“Comunicare ed emozionare, con un occhio attento ai cordoni della borsa”… Si può riassumere così quella che in tempi di ridotte possibilità di spesa è la prima richiesta delle aziende a chi organizza viaggi motivazionali. Come? Studiando soluzioni sempre più mirate alle proprie esigenze di incentive. All’atto pratico questo si traduce in una dinamica ben precisa: da una parte le aziende alzano l’asticella e fanno del viaggio un traguardo sempre più difficile da raggiungere per il cluster di riferimento, dall’altro il premio diventa sempre più bello, succulento e ambito.

La nuova tendenza, che consente di soddisfare entrambe le parti, è quella dello short break, ovvero un viaggio di breve durata – si parla di massimo cinque notti, in base alle destinazioni – che consente di risparmiare in termini di investimento e di tempo, senza perdere in emozione ed esclusività: quest’ultima anzi è garantita proprio dal fatto di fare i conti con una parentesi di breve durata in cui si deve concentrare solo il meglio di una destinazione.

Short Break Le regole fondamentali

La destinazione negli short break è fondamentale e non può prescindere da alcuni elementi. Deve essere esotica e soprattutto non comportare cambiamenti di fuso orario. Per questo, molto richiesti il Sud Africa, il Botswana, la Namibia, che hanno il vantaggio di avere il nostro stesso fuso oppure si punta verso la Cambogia, la Cina e il Giappone mete che possono essere concentrate in pochi giorni con itinerari ed eventi d’eccellenza nonostante il fuso orario.

Personalmente ho un legame speciale con il Sud Africa. Qui le attività tra cui scegliere sono moltissime: dalle visite nelle miniere di diamanti agli Impala Safari, di notte in jeep, dagli incontri con il folclore a quelli con gli scienziati locali che raccontano storie di convivenza e di interazione pacifica tra l’uomo e i grandi predatori della Savana. Io stessa posso dire di aver provato questa esperienza nel corso di un safari a piedi nella Savana, quando, per sbaglio, siamo passati sul territorio di quattro leonesse e dei loro cuccioli. Il branco ci ha ruggito a pochi metri di distanza ed è tornato indietro, stando però di guardia tutta la notte perché non invadessimo nuovamente la sua zona.
Un’esperienza bellissima e superadrenalinica. In effetti la forza degli short break sta anche nel contatto con la natura, una natura selvaggia, che istintivamente aggrega e fa gruppo.
L’azienda che investe in eventi aggregativi di questo tipo viene ripagata con un sicuro ritorno in termini di immagine e un alto tasso di soddisfazione da parte del partecipante che ha modo di rilassarsi e far uscire la parte migliore di sé in contesti che sono assolutamente fuori dall’ordinario: non per nulla il claim degli short break è da sempre: Regerate your soul. Dubai da non perdere.




Un’altra meta che le aziende alla ricerca di short break d’effetto non dovrebbero sottovalutare sono gli Emirati Arabi che stanno scontando il 40-50% e che hanno bisogno di aprire le porte al segmento congressuale. In questo caso si viaggia con Emirates o Etihad a Dubai o Abu Dhabi.
Qui il format può essere quello delle 4 notti, con 3 notti a Dubai e una notte nel deserto per vivere l’esperienza di un aperitivo “Sunset Champagne” sulle dune con la presenza di falconieri e spettacoli artistici locali…tutto nel pieno rispetto della natura e della tradizione.
Giornate piene tra magnifici esempi di tour archistar e visita dei suoq della città a bordo delle tradizionali Abra. Eccessi di shopping e per finire gala garden dinner con luci e musiche davanti a uno dei simboli di Dubai: il Burj Al Arab con fuochi di arrivederci.

Nessun commento: